Scultore italiano. Interessatosi fin da giovane al disegno e all'intaglio, nel
1655 si recò a Roma per studiare con Bernini, di cui fu allievo. Tornato
a Genova nel 1661, scolpì sculture in marmo e in legno, tra cui le
Madonne di San Carlo e di Santa Maria della Cella; ricevette, inoltre,
tra il 1661 e il 1677, numerose commissioni di opere a intarsio. Diventato uno
dei maggiori esponenti della scultura barocca genovese, trascorse a Roma un
secondo periodo di soggiorno che gli servì per portare a maturazione la
propria arte, come è testimoniato dal
Cristo Morto in legno
(Genova, San Luca) e dal
Battista della basilica di Carignano. Nel 1678
fu richiesto a Venezia, per la costruzione del monumento funebre al patriarca
Morosini, e nel 1686 a Padova, dove realizzò il monumento al conte Secchi
in Sant'Antonio e la sua opera maggiore, la
Deposizione (Padova, Santa
Giustina). Negli stessi anni progettò la cappella del Tesoro e delle
Reliquie nella basilica di Sant'Antonio (portata a termine da solo nel 1745).
Tornato definitivamente a Genova nel 1690, vi lavorò fino alla morte,
realizzando l'
Immacolata ed il Cristo alla colonna (Santa Maria del
Rifugio), l'
Immacolata ed il Cristo morto (San Luca), il monumento del
cardinale Gentili (Santa Maria del Castello), alcune fontane, come quella di
Ercole in Piazza Campetto, gruppi allegorici (le
Quattro Metamorfosi,
Genova, palazzo reale), specchiere, letti, angoliere (Genova, palazzi Bianco e
Rosso). Scolpì a Bordighera una
Maddalena, un altare per il
convento dell'Annunziata e un
Cristo morto ligneo per il monastero di
Santa Teresa di Savona. I suoi due figli,
Giovan Battista e
Domenico, svolsero attività di pittori e scultori (Genova
1630-1702).